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Ciao, Robert. Nell'articolo mi sembra esserci un'incomprensione di fondo: si parla, ed è sempre così, di sale. Invece, e te lo dico da ex esercente, sarebbe più corretto parlare di orari. Faccio un esempio: un film come quello di Segre, su Berlinguer, è ancora nelle sale ma sembra non produrre più incassi significativi. Il motivo è banale: viene programmato ad un solo orario. Condivide, cioè la sala con altri due o tre prodotti. Va poi considerato anche il fenomeno "regionale": a Napoli, tra sabato e domenica, non c'era un solo posto per "Parthenope", in nessuna sala dov'era programmato. Eppure, il titolo non figura nella top ten dell'ultimo week end. Questo perché altrove (e quindi nel computo complessivo fornito da Cinetel) incassa talmente poco da non influire sul totale. Ecco, quindi, che queste due variabili (orario e regione) contribuiscono e non poco a mantenere (quando non aumentare) la programmazione: necessaria, in definitiva, ma apparentemente ingiustificabile.

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