Come segnala Deadline, “per il secondo mese di film, Tubi, il Roku Channel e Pluto TV complessivamente hanno una quota (il 4,3%) di ascolti in televisione maggiore del totale che ottengono Max, Paramount+ e Peacock messe assieme (3.7%), secondo quanto riporta l’ultimo aggiornamento mensile di The Gauge di Nielsen”.
Va detto che il confronto non è del tutto corretto, visto che da una parte ci sono servizi SVOD che guadagnano soprattutto dagli abbonamenti a pagamento (ma anche dalla pubblicità) e dall'altra servizi FAST che ottengono ricavi solo dalla pubblicità e che quindi devono per forza ottenere ascolti importanti (altrimenti, nessuno investirebbe su di loro). Comunque sia, se per anni abbiamo considerato le piattaforme SVOD come le uniche realtà 'moderne' e con un futuro davanti, mentre la pubblicità era il ‘vecchio’, questi dati ci aiutano a capire che il panorama dello streaming è molto più complesso e variegato di quanto ci sembrasse nel 2021-2022.
In particolare, impressiona come Tubi abbia lo stesso share (il 2%) di Disney+, che rimane la seconda piattaforma SVOD negli Stati Uniti dietro a Netflix.
E qui arriviamo al punto. Come scrivevo qualche settimana fa sull'importanza di avere (o non avere) una realtà come YouTube Tv in Italia, il fatto che siamo molto indietro con le realtà FAST nel nostro Paese (abbiamo solo Pluto Tv, che ovviamente non è una realtà italiana) è uno dei problemi enormi del nostro settore, soprattutto perché quasi nessuno lo ritiene un problema.
In effetti, se il "futuro assomiglierà molto al passato", come dicono in molti (oltreoceano, mica da noi), allora c'è molto da preoccuparsi per il futuro italiano. Intanto, per il banale fatto che, se le realtà FAST crescono in fatturato, è logico che investano di più, sia in Original che negli acquisiti di prodotti di library. E, in effetti, è quello che fanno negli Stati Uniti (che Tubi, per esempio, abbia tutte le sette stagioni di una popolare serie come Scandal non mi sembra assolutamente una cosa da poco, anzi).
Ma, cosa più importante, se "il futuro assomiglierà molto al passato", allora è ovvio che quando parliamo di FAST, in realtà stiamo parlando di televisione lineare con pubblicità e quindi del futuro prossimo di tutta la televisione generalista, quindi anche Rai, Mediaset, La7 e gruppo Discovery. Magari noi ci arriveremo più tardi, ma prima o poi accadrà e potremmo pentirci sul fatto che sia "poi".
In effetti, non dico negli Stati Uniti (dove sono molto avanti), ma anche semplicemente nei principali Paesi europei gli investimenti sono iniziati e non da ieri. Chi segue il sito Streaming Made Easy di Marion Ranchet sa bene di cosa parlo, ma conviene fare un rapido riepilogo. Negli ultimi tempi, sono diversi i Canali FAST aperti in Germania e nel Regno Unito, per esempio con le realtà vMVPD (Virtual Multichannel Video Programming Distributor) tedesche Waipu e Zattoo, che hanno integrato diversi canali con le loro guide elettroniche ai programmi; l’operatore del Regno Unito Talk Talk, sostenuto da Netgem TV; l’operatore spagnolo Spain; e Virgin Media UK, che ha lanciato una serie di canali FAST nel corso dell’estate del 2023, con partner che comprendono A+E Networks EMEA, All3Media International, Banijay Rights, Blue Ant Media, Extreme International, Fremantle, Little Dot Studios e Tastemade. E grandi realtà della telefonia come Bouygues e Deutsche Telekom hanno deciso di distribuire Pluto TV come app sui loro Set-Top Box.
Intanto, proprio Tubi a inizio luglio è sbarcato nel Regno Unito, offrendo gratuitamente 20.000 tra film e serie televisive, compresi prodotti Original, ma anche titoli di Disney, Lionsgate, NBCUniversal e Sony Pictures.
Inoltre, come riporta sempre lo stesso sito, da tempo ormai si stanno creando bundle molto forti che mettono assieme canali FAST e lineari con altri a pagamento, sostenuti dalle maggiori realtà europee. Per esempio:
- ITVX, che comprende i canali lineari di ITV e altri FAST, programmi on demand, contenuti brandizzati di partner importanti (AMC, StudioCanal, ecc.) e la piattaforma SVOD BritBox. ITVX è al momento la realtà Broadcast Video on Demand più vista nel Regno Unito.
- TF1 e M6+, che già sono delle realtà notevoli, hanno recentemente annunciato delle partnership importanti con realtà come L'Equipe, Le Figaro TV, Deezer e Tomorrowland.
- La tedesca RTL fa dato vita a un importante bundle in patria (con prezzi che variano da 6,99 a 14,99 euro), mettendo assieme realtà collegate alla tv, la musica, podcast, gli audiolibri e le riviste. RTL+ ha così conquistato 5,3 milioni di abbonati alla fine del 2024 (+17% rispetto all'anno prima).
Queste, inutile dirlo, sono tutte opportunità di lavoro per i professionisti e le aziende di Paesi come il Regno Unito, la Germania, la Francia e la Spagna. E sono possibilità che non si concretizzeranno da noi, almeno nei prossimi mesi. In un momento in cui l’incerta situazione di Sky in Italia farebbe pensare che bisogna trovare delle alternative (e non sperare che l’unico operatore di Pay Tv nel nostro Paese si riprenda, cosa che ci auguriamo, ma che non è sicura). Personalmente, non ho notizie di grandi realtà che investano sul FAST da noi (ma spero che qualcuno mi smentisca, adesso o nei prossimi mesi). Ed è ora di farla diventare una priorità del nostro settore…
Mi chiedevo se Rakuten non qualificasse già come realtà FAST.
Forse l'unico dettaglio non trascurabile è che in Italia sarà improbabile la produzione di original (se non super low cost, tipo reality).