La scorsa settimana, la scelta della commissione che doveva selezionare il candidato italiano agli Oscar, mi ha fatto riflettere su quanto vale per un film (a livello di incassi) questa designazione. Detto che le situazioni sono molto diverse e che in certi casi non è possibile fare valutazioni significative, in altre circostanze ci sono invece dati importanti.
Il caso più indicativo di questi anni è avvenuto l’anno scorso con Io capitano. Qui ci sono due aspetti molto interessanti (e diversi) da sottolineare. Intanto, che il film è partito leggermente più basso di Dogman e che anche i premi a Venezia (benché abbiano migliorato un po’ i dati), non avessero spostato molto i risultati. Invece, il grosso cambiamento è arrivato dopo che Io capitano è diventato il candidato italiano agli Oscar, tanto che nel primo weekend (il terzo assoluto) dopo questa designazione, ha fatto segnare un notevole +66% rispetto al secondo fine settimana.
Quando il film è entrato in shortlist il 21 dicembre, aveva già ottenuto 4,4M e quando, invece, è avvenuto l'ingresso nella cinquina (il 23 gennaio), era a 4,5M. Mi viene quindi da dire che, dopo più di tre mesi dall'uscita, un ingresso in shortlist (che peraltro ormai è di 15 titoli e non nove come un tempo, quindi un po' meno 'esclusiva') non impatta enormemente, mentre invece una candidatura in cinquina (cosa che purtroppo non avviene spesso, anche per l'enorme concorrenza che c'è adesso) è ancora molto significativa anche quattro mesi dopo, visto che ormai il film è a 5M. A mio avviso un evento importante come la nomination all'Oscar, ha spinto molti a recuperarlo nei mesi successivi.
il problema di fare confronti su queste fasi (shortlist e candidatura) è che negli ultimi anni solo un altro film è arrivato alla cinquina, ossia E’ stata la mano di Dio, che però, essendo un prodotto Netflix, non ha fornito dati ufficiali di box office. Una volta che si è arrivati alla shortlist, il film ormai era stato tolto dalle sale ed era disponibile solo in piattaforma.
Inoltre, visto che quel film era arrivato in sala a fine novembre, in ogni caso è impossibile anche provare a valutare l’impatto di essere diventato il candidato italiano (cosa avvenuta a fine ottobre). Insomma, qui non c’è molto materiale di analisi.
Può essere utile ragionare invece su La grande bellezza, arrivato in sala a maggio 2013 e vincitore dell’Oscar a marzo 2014. Il film è diventato il candidato italiano a fine settembre 2013, quando aveva già ottenuto 6,5 milioni di euro. Il 21 dicembre, è finito nella shortlist (e a quel punto era a quasi 6,8M), per poi ottenere una nomination a metà gennaio (quando era vicino ai 6,9M) e vincere come detto a marzo. A quel punto, era arrivato a 7,2M (avrebbe poi chiuso definitivamente a 7,3M), ma come ci ricordiamo, il giorno dopo il successo, La grande bellezza è passato (con ascolti enormi, oltre 9 milioni di spettatori) su Canale 5. Insomma, anche in questo caso shortlist poco impattante a livello economico, nomination decisamente di più (come è anche logico). In ogni caso, dieci anni fa sembrano un’era geologica molto diversa, anche solo a livello di window.
Se dovessi fare un paragone tra Vermiglio e un altro prodotto 'piccolo' (e con regista non ancora affermato) candidato italiano all'Oscar, direi A Ciambra di Jonas Carpignano. Il problema è che quel film è uscito a fine agosto 2017, mentre l'annuncio della candidatura italiana è stato fatto il 26 settembre. In quel mese, A ciambra aveva incassato 73.684 euro (l'ultimo giorno prima della candidatura, il 25 settembre, aveva ottenuto 929 euro), mentre da quel momento ha ottenuto una spinta proporzionalmente importante (anche se comunque piccola a livello di incassi assoluti), visto che alla fine è arrivato a un totale di 165.547 euro (già dopo due giorni, immagino con un aumento delle copie, superava i 2.000 euro). Sicuramente, è evidente già adesso che Vermiglio arriverà a ben altri risultati di box office (è già vicino ai 700.000, ma c’è ancora molta strada da fare).
Il caso di Notturno è ovviamente diverso, non solo perché Rosi veniva già dalla vittoria del Leone d'oro con Sacro GRA e poi appunto la candidatura italiana con quel film. Anche Notturno era passato a Venezia, uscendo in contemporanea in sala, ma il vero problema è che la candidatura italiana è arrivata solo a fine novembre e le sale erano ormai chiuse da ottobre 2020.
Anche per titoli come Nostalgia qualsiasi valutazione diventa impossibile, visto che il film era uscito in sala a maggio 2022 (in contemporanea con il passaggio a Cannes), mentre quando è stato selezionato come candidato italiano era già fine settembre (lasciamo perdere le difficoltà di quel periodo per il Covid e per finestre che fino a giugno 2022 potevano essere anche di 30 giorni per il cinema italiano, anche se va detto che Nostalgia è arrivato su Prime Video a fine novembre). In effetti, non c’è stato, dopo la candidatura ufficiale, neanche un tentativo di rilanciare il film in sala e l’incasso è rimasto sostanzialmente lo stesso (solo 60.000 euro in più).
Discorso praticamente identico per Il traditore. Anche il film di Bellocchio era andato in concorso a Cannes ed era uscito a fine maggio in contemporanea. Quando è arrivata la candidatura italiana (24 settembre 2019) il film aveva già incassato 4,7M e ne avrebbe ottenuti poi solo altri 100.000.
Insomma, come detto, situazioni molto diverse. La cosa molto interessante (e anche molto positiva) è che, dovendo ormai decidere il candidato italiano a settembre, questo può dare (ovviamente a seconda del titolo scelto) una bella spinta a un film che magari è appena uscito (perché magari presentato al Festival di Venezia), come capitato l’anno scorso per Garrone e come (facile prevedere, basti vedere i dati dell’ultimo fine settimana) capiterà a Vermiglio quest’anno. Considerando che spesso il Festival di Venezia per il cinema italiano rischia di essere più un pericolo che un’opportunità, il fatto che ci sia questo passaggio a fornire una spinta anche economica al cinema italiano è sicuramente una buona notizia…