In questi anni, ho spesso parlato dei budget delle serie e dei film. Per qualche motivo, i budget dei film cinema destano più attenzione. Forse c'è sempre un discorso di investimenti pubblici e il cinema viene visto come più sovvenzionato, ma in realtà quelli ci sono per tutto l'audiovisivo e anzi, il tax credit per le serie ovviamente è maggiore, visti i budget maggiori di questi prodotti. Inutile poi dire che è più facile vedere quando i film cinema non funzionano (basta avere un minimo di competenza con il Cinetel), per le serie sulle piattaforme era più facile nascondere certe magagne. Per le serie, per lungo tempo c'era l'idea che le piattaforme dovevano spendere molto e avrebbero recuperato comunque grazie agli abbonati. Direi che non è andata così e allora ho pensato: parliamo di cinque serie, che non vanno magari colpevolizzate, ma che sono degli esempi di cosa non ha funzionato, anche in altri prodotti analoghi. Si parte dalla quinta e si arriva alla prima - la più grave - che è decisamente particolare come operazione (anche solo nella sua ‘non-conclusione’):
5 - La vita bugiarda degli adulti (Netflix)
16,5M di budget e in questo caso non ci sono dubbi sul flop, grazie alle informazioni di Netflix. Serie mai finita nelle top ten mondiali e che anche dai dati del Report Netflix fa numeri bassissimi (solo 11,4M di ore ottenute tra gennaio e giugno 2023). Non sembra quindi che ci fosse un grande interesse per l'adattamento di un libro (non popolarissimo come L'amica geniale) della Ferrante.
4 - Good Mothers (Disney+)
Una serie che avrebbe potuto essere fatta tranquillamente da Rai (che non ha problemi a realizzare puntate di un'ora spendendo meno di un milione di euro) con un terzo/un quarto del budget di 21,7M che è costato questo prodotto (d'accordo l'apporto inglese, ma insomma, non è che produttivamente si veda molto). Sinceramente, prodotto lontanissimo dal pubblico di Disney+. Tutti molto contenti di aver vinto il “Berlinale Series Award” alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, ma si fanno le serie da 23M per vincere i premi ai Festival?
3 - Everybody Loves Diamonds (Amazon Prime Video)
Dalle mie statistiche su Amazon prime Video, tra le serie italiane è dietro a prodotti come Pesci piccoli o la prima stagione di Monterossi e solo al 27° posto tra tutte le serie italiane. E’ rimasta in top ten solo per 21 giorni (per capirci, la prima stagione della serie dei Me contro te ci è stata per 79 giorni). Eppure, Everybody Loves Diamonds è costata 26,5M e a vedere dalla prima puntata, non si direbbe. Diciamo che non ha conquistato il pubblico italiano.
2 - We Are Who We Are (Sky)
Questo il budget meno comprensibile di tutti direi, con ben 47,4M di euro spesi per far parlare all'infinito due adolescenti. D'accordo, ha messo i soldi anche HBO. Non saprei bene i numeri di Sky, ma quelli di HBO li trovate qui e non sono esattamente straordinari (si è chiusa l’esperienza con circa 50.000 spettatori, un po’ pochini).
1 - Miss Fallaci (Paramount+)
Se sugli altri prodotti si può discutere sugli investimenti e sui risultati di visione, qui non si può. Semplicemente, perché Paramount+ ha preferito al momento non far uscire questo prodotto di otto puntate da 18M, cercando di trovare altre soluzioni.
Non si riesce bene a capire cosa c'entrasse, per una pittaforma in cui funzionano (almeno negli Stati Uniti, da noi chi lo sa) i procedural e le serie di Taylor Sheridan, la storia di una giornalista italiana negli Stati Uniti degli anni cinquanta-sessanta.
In generale, tutti questi prodotti hanno delle caratteristiche in comune, per esempio:
- 4 su 5 sono prodotti prestige (a parte Everybody Loves Diamonds)
- Non sembrare adatti alla linea editoriale della piattaforma in questione
- Sono costati troppo rispetto a quello che vediamo sullo schermo e ad altri prodotti analoghi (ovviamente, non mi pronuncio su Miss Fallaci, non avendolo potuto vedere), soprattutto rispetto a un pubblico potenziale che non sembra enorme.
Vi lascio poi a un prodotto futuro su cui mi piacerebbe capire meglio come si può ottenere un buon risultato. M - Il figlio del secolo da preventivo costava 49M, adesso sul sito del Ministero troviamo un costo di 64,8M (credo dovuto a una fase di riprese particolarmente lunga e complicata, affidata al candidato all'Oscar Joe Wright). Qui HBO, a quanto ne so, non è coinvolta. Come si fa a recuperare un investimento del genere per un prodotto italiano?