Evan Shapiro sul suo profilo Substack Media War & Peace ha elencato quelle che sarebbero secondo lui le migliori fusioni possibili tra diverse società dell’intrattenimento. Attenzione, non quelle che lui pronostica che si metteranno insieme, ma quelle che ritiene farebbero bene a pensarci seriamente. Intanto, va detto che ha scelto delle fusioni molto creative, anche a dimostrare che non si sia lasciato prendere da certi rumour. Su un punto in cui sono invece perplesso (e che leggo troppo spesso anche altrove) è questa idea di fondere delle piattaforme (eventualmente, anche le loro società) che hanno problemi, così da migliorare la loro situazione. Ecco, io ho molte perplessità sul fatto che due piattaforme si uniscano a queste condizioni, perché due fallimenti attuali non fanno necessariamente un successo, soprattutto se non c’è un’idea precisa del perché stiano andando male e come una fusione invece le farebbe funzionare. Completamente d’accordo invece su questa premessa fondamentale di Shapiro:
“Negli ultimi mesi ho sottolineato che il problema più grande che i Media e i consumatori di Media devono affrontare è la fallimentare User Experience, che causa uno sgradevole fastidio per gli spettatori, gli abbonati e gli inserzionisti. Questa è la causa principale della grande churnpocalypse, che ha portato a una riduzione dell'utilizzo dei media in tutto il mondo. I media tradizionali si sono buttati nel mercato direct-to-consumer senza capire cosa avrebbe comportato per le basi dei loro modelli di business, generando la spirale distruttiva che la maggior parte di loro sta affrontando”.
E vediamo quali sono le ipotesi fatte da Shapiro e cosa ne penso:
COMCAST + CHARTER
“Sono anni che le due aziende flirtano con questo matrimonio, lavorando insieme sulle loro piattaforme tecnologiche e formando una joint venture intorno a Xumo. In epoche passate, una simile unione sarebbe stata sicuramente stroncata dalle autorità di regolamentazione. Tuttavia, in un'epoca dominata da aziende tecnologiche enormi come Netflix, Google, Amazon e Microsoft, è davvero complicato sostenere che un tale consolidamento sia anticoncorrenziale. In effetti, è difficile capire come i media tradizionali possano sperare di competere con le aziende di maggior valore nella storia dell'umanità senza unire le loro forze. Mettendosi assieme, un eventuale CharterCom sarebbe in meno di 28 milioni di case con i suoi servizi video e circa 60 milioni di case con banda larga, non abbastanza per danneggiare i consumatori, ma un baluardo sufficiente per affrontare le Big Tech”.
Mia opinione: Comcast è sicuramente, tra le major, la società più solida in questo periodo (anche solo perché non ha i debiti notevoli di WBD e Disney). Charter, come tutti gli operatori di Tv via cavo, è ovviamente in forte difficoltà. Diciamo che un’unione tra queste aziende sarebbe molto squilibrata e Comcast di sicuro non investirebbe cifre enormi per un business che verrà sempre più soppiantato dallo streaming…
APPLE + PARAMOUNT o APPLE + WBD
“Apple TV+ ha il più alto tasso di abbandono nel settore dello streaming. Produce grandi serie, ma non ha abbastanza contenuti per mantenere gli abbonati dopo che questi hanno fatto un'abbuffata di Ted Lasso o Presumed Innocent. Apple è anche sotto attacco per le sue pratiche commerciali duopolistiche nell'AppStore e, alla fine, perderà queste battaglie. Ciò significa che un'enorme fetta dei ricavi dei servizi, l'unico segmento di attività in crescita in questo momento, in un futuro imminente sarà a rischio. A mio avviso, anche la fusione con Skydance è a rischio, a causa degli azionisti che credono che Shari Redstone li stia fregando. Disco Bros era in vendita dal giorno in cui Malone e Zas le hanno fuse. Sia Redstone che Zaslav meritano una causa per negligenza, visto il modo in cui hanno gestito le loro aziende. Le proprietà intellettuali di una di queste due aziende aiuterebbe Apple a diventare un vero protagonista nel settore dello streaming. Ma soprattutto, un genitore Big Tech potrebbe essere l'unico modo per salvare delle proprietà intellettuali di grande valore culturale come Nickelodeon, The Daily Show, Star Trek, CNN e HBO”.
Mio parere: Delle due ipotesi, non vedo proprio Ellison che voglia stare sotto la dirigenza di Apple, dopo tutta la fatica fatta (e non è ancora finita) per prendere il controllo di Paramount. Vista invece la situazione di Warner Bros. Discovery, con un’ultima trimestrale drammatica (in particolare, i 9 miliardi di svalutazione dei network lineari), non ho dubbi che Zaslav venderebbe ad Apple anche domani. Il mio dubbio è se Apple voglia veramente investire in maniera forte sull’audiovisivo, quando già sta limitando le spese per AppleTv+ e le relative produzioni. Va detto comunque che, se proprio un’azienda tech enorme volesse acquistare Paramount o Warner Bros. Discovery, questo è il momento giusto, considerando la loro valutazione in Borsa…
DISNEY + ROBLOX
“Ho già scritto in precedenza del perché questa fusione avrebbe senso e sarebbe vantaggiosa per entrambe le società. Disney è in crisi e perde ogni giorno sempre più giovani consumatori. Nel frattempo, Roblox ha 72 milioni di utenti attivi giovani, che ogni giorno pagano per giocare per ore su questa piattaforma. Eppure, Roblox non è mai stata redditizia: quest'anno perderà più di un miliardo di dollari. L'opportunità di unire in un bundle Roblox, Disney+, ESPN e Hulu darebbe alla casa del Topo un vero e proprio vantaggio competitivo nella ricerca della prossima generazione di streamer; mentre l'apporto dell'enorme library di IP della Disney (Marvel, Pixar, Star Wars, i Muppets, ESPN) porterebbe Roblox su un livello decisamente diverso nel settore dei giochi, soprattutto considerando quanto stia cercando utenti più maturi e l’estremo bisogno che hanno di introiti pubblicitari forti”.
Mio parere: Ammetto sinceramente di non conoscere bene Roblox (devo studiarmela meglio). Il problema è che per Disney, con un debito ancora ingente e con una capitalizzazione di Borsa bassissima (anche ingiusta, ma la realtà è questa), forse non è il momento giusto per investire su una nuova realtà…
NETFLIX + SPOTIFY
“Netflix è il più grande canale televisivo del mondo. Spotify è la piattaforma musicale che domina nel pianeta. Come ho scritto la settimana scorsa, Netflix ha avuto un anno fantastico, ma sta esaurendo i condivisori di password da ricattare per convincerli ad abbonarsi e fa schifo sul fronte pubblicitario. Spotify non è mai stato redditizio e nel 2023 ha perso mezzo miliardo di dollari. Netflix è l'unico streamer video premium che ottiene dei profitti”.
Mio parere: Netflix chiaramente sta lavorando (e bene) per aumentare i profitti, migliorando sì i ricavi, ma limitando i costi (soprattutto per le produzioni). Veramente vorrebbe prendersi un’azienda che dovrà sempre pagare altissime percentuali del suo fatturato alle case discografiche?
META + SPOTIFY
“Se Netflix e Spotify non si fondono, la mia proposta successiva è l’unione tra Meta e Spotify. Meta ha avuto un grande 2024. Ma, dopo questi ultimi anni complicati, è un po' come dire "sono molto più alto di quanto non fossi all'asilo". Per ora, hanno uno solo vero asset: gli annunci pubblicitari”.
Mio parere: Non mi sembra un’unione semplice per vari motivi. Tuttavia, se Meta volesse differenziare e non vivere solo di pubblicità, questo potrebbe essere un primo passo interessante…