Per fortuna che c’è David Poland. In un panorama di giornalisti che parlano di Mercato cinematografico a impressioni e solo per urlare al disastro, utilizzando solo i dati che fanno più comodo alla propria tesi, Poland si concentra sui veri problemi.
Qui trovate una sua precedente analisi molto interessante e che mostrava come la volontà delle major di puntare solo su titoli sicuri (che poi sicuri non lo possono mai essere, vedi Joker: Folie à Deux) arrecasse gravi danni al Mercato.
E a proposito del discorso, “non si vive solo di film da 500 milioni di incasso”, in un’analisi più recente Poland fa questo paragone tra il numero di film che sono usciti nel 2018 e 2024 a livello di incassi:
2018
Film sopra i 500M: 16
Film tra i 150M e i 499M: 33
Film tra i 40M e 149M: 55
2024
Film sopra i 500M: 8
Film tra i 150M e i 499M: 19
Film tra i 40M e 149M: 33
Ovviamente il 2024 non è finito, Il gladiatore 2 potrebbe avvicinare la soglia dei 500M (ma temo che non la supererà), mentre l’hanno già superata Wicked e Oceania 2, e poi sicuramente lo farà Mufasa - Il re leone.
Ma vediamo quanto si ottiene a livello complessivo e per fasce di incassi nel mondo:
Per i film sopra i 500M: nel 2018 incasso totale 14,3 miliardi, nel 2024 6,6 miliardi
Per i film tra i 150 e i 499M: nel 2018 9,4 miliardi, nel 2024 6,2 miliardi
A livello nordamericano, la situazione per fasce di incassi è questa (nota: Poland prende in considerazione il 2019 e non il 2018, non saprei dire la ragione):
Dai 250M in su: nel 2019 c’erano 7 titoli sopra questa soglia, nel 2024 sono stati di più, 8 (e ce ne sarà almeno ancora un altro). In totale, l’incasso nel 2019 per questa categoria è stato di 3,3 miliardi, nel 2024 di 3 miliardi, a livello di media 471 milioni di dollari a titolo nel 2019, 375 milioni nel 2024 (-20% per quanto riguarda le medie). Insomma, non è qui che si perde, i blockbuster forti ed efficaci si vendono ancora benissimo.
Tra i 75M e i 249M: 32 film nel 2019, 16 nel 2024. Incassi totali di questa categoria: 4,7 miliardi nel 2019, 2,1 miliardi nel 2024. A livello di medie, 147M a film nel 2019, 131M nel 2024 (-11%).
Film in wide release sotto i 75M distribuiti dalle major: 40 titoli nel 2019, 24 nel 2024. Incassi totali di questa categoria: 1,7 miliardi nel 2019, 795 milioni nel 2024. In media, i film del 2019 facevano 43M, quelli del 2024 hanno ottenuto 33 milioni (-23%).
Film in wide release sotto i 75M distribuiti dagli indipendenti: 50 film nel 2019, 52 nel 2024. Incassi totali: 1,2 miliardi nel 2019, 931 milioni nel 2024. A livello di medie, 24M nel 2019, 28M nel 2024 (-17%)
Quest’ultimo punto è interessante, perché mostra come gli indipendenti abbiano distribuito più titoli nel 2024, come si diceva qualche tempo fa perché ovviamente hanno più spazio di prima per le minori uscite delle major.
Poland sottolinea come, a suo avviso, il grosso problema sia la classe media, ossia i titoli tra i 75 e i 249 milioni. C’è una flessione del 50% a livello di numero di uscite e del 55% come incassi totali nella categoria, ma solo un 11% per quanto riguarda la media per titolo. Qui ovviamente ci si può chiedere cosa succederebbe con un numero maggiore di prodotti a disposizione: crollerebbe la media o invece aumenterebbero proporzionalmente gli incassi complessivi?
Un altro aspetto importante da considerare è la tenuta di questi titoli. Nel 2019, circa metà dei film di questa classe media (74-249M) otteneva un moltiplicatore di 3 o anche meglio nel rapporto incassi primo weekend/incassi totali. Nel 2024 solo un terzo dei film di questa categoria hanno conquistato un moltiplicatore di 3. E’ un ulteriore segnale del problema delle window ridotte, che magari non incide tanto sul primo fine settimana, ma su quelli successivi (cosa anche logica, se ho un grande interesse a vedere un film vado al cinema subito, altrimenti se sto aspettando so che dopo poco tempo lo potrò vedere a casa e quindi…).
Giustamente, come dice Poland “l’idea era che, accorciando la finestra theatrical, si potessero massimizzare i ricavi. Nel momento peggiore della pandemia, questo poteva avere un senso. Ora che il theatrical è sufficientemente forte per reggere la sfida, ha decisamente meno senso. D’altronde, il theatrical è una sola finestra di opportunità. Lo streaming, una volta che ci si è arrivati, dura per sempre”.