Il cinema italiano e quando esce
Perché commedie e cinema d'autore arrivano solo in certi mesi?
Non c'è dubbio che in questi mesi il cinema italiano stia funzionando benissimo. Tuttavia, ho qualche perplessità sui momenti in cui sono arrivati al cinema molti titoli nel 2024, in particolare le commedie e il cinema d'autore.
Partiamo dai titoli comici. Sostanzialmente, si è detto al pubblico: "avete avuto un numero importante di commedie che hanno funzionato tra gennaio e marzo? Bene, perché fino a dicembre non ci sarà praticamente nulla che possa ottenere gli stessi risultati". Dico 'praticamente' perché c'è stata l'eccezione del film dei Me contro te uscito a giugno ('obbligato' perché a dicembre è arrivato lo spinoff), ma null'altro che potesse ambire a grandi incassi (o anche medi, poco sopra al milione, obiettivo raggiunto solo dai già citati Me contro te).
Per assicurarci che questa tendenza non sia stata costante negli anni, basta vedere quello che succedeva nel 2023 e nel 2019. L'anno scorso, avevamo ovviamente il fenomeno C'è ancora domani, che personalmente considero una classica commedia all'italiana (quindi, anche malinconica e con venature serie) e che in ogni caso vedeva protagonista la nostra comica di maggiore successo, che tornava al cinema dopo più di due anni. Ma c'era anche il film dei Me contro te, in grado di incassare più di 4 milioni. Nel periodo settembre-novembre 2019 invece avevamo i due maggiori incassi di quel periodo, Il giorno più bello del mondo (6,3M) e Cetto c'è, senzadubbiamente (3,7M) che erano decisamente commedie. Decidete poi voi come considerare Mio fratello rincorre i dinosauri, terzo in classifica in quel momento con 2,5M.
Problema simile (ma periodo diverso, settembre-novembre 2024) per le uscite che possiamo definire "prodotti d'autore/per un pubblico adulto", che dipendono molto da un passaggio fatto ai Festival di Venezia e Roma, che ovviamente spinge poi a uscire in tempi brevi rispetto a questi appuntamenti. Va fatta una premessa importante: questi tre mesi sono stati molto buoni per il cinema italiano, con tanti prodotti che hanno funzionato anche oltre le più rosee aspettative. Basti pensare a Parthenope, il film di Sorrentino (chi avrebbe pensato che questo sarebbe stato il maggiore incasso di sempre per questo regista, superiore anche al titolo vincitore dell'Oscar La grande bellezza?), agli oltre 3,5M di Berlinguer, ai 2,4M di Vermiglio e ai 2,1M di Iddu. Senza dimenticare ovviamente Napoli-New York (che chiuderà vicino ai 5M) e soprattutto il caso straordinario de Il ragazzo dai pantaloni rosa, in grado di parlare in maniera forte sia agli adolescenti che ai loro genitori.
Sembrerebbe uno scenario meraviglioso, ma, a fronte di questi successi, ci sono state diverse 'vittime'. E' evidente che alcuni film non hanno proprio funzionato come sperato e non lo avrebbero fatto in maniera forte neanche in un altro momento. Tuttavia, è evidente che questo affollamento ha portato il pubblico a fare delle scelte e, non potendo andare a vedere tutto, qualcuno è passato come magari un film da recuperare a casa, quando uscirà sulle piattaforme o sulle televisioni. Penso soprattutto ai numeri di Eterno visionario, Limonov, Fino alla fine e Le deluge, tutti progetti molto ambiziosi e che - al di là dei giudizi personali a livello artistico - avrebbero sicuramente meritato maggiore attenzione.
E non è solo questione di soldi, ma anche di carriere. Un regista promettente come Gianluca Jodice, dopo Le deluge, si ritrova con un progetto internazionale importante (così come un budget decisamente significativo) dopo la buona accoglienza de Il cattivo poeta, ma con una risposta di pubblico che è meno di un quinto del film d'esordio. Analogamente, Francesco Costabile, dopo i consensi ottenuti da Una femmina, arriva in sala in maniera massiccia con Familia e le cose non vanno come sperato. Ma anche tentativi di film di genere, come Il corpo di Vincenzo Alfieri, fondamentali per far crescere la nostra industria oltre il binomio commedia/autoriale, non hanno potuto trovare il giusto spazio, sia a livello di presenza in sala che di attenzione del pubblico.
Sicuramente, andrebbe anche affrontato il discorso dei nuovi autori, per cui si dice sempre di dover cercare i nuovi Sorrentino e Garrone, ma nessuno di questi giovani negli ultimi 25 anni sembra riuscire non solo a trovare mai il pubblico più ampio di quei due realizzatori, ma dà anche l'impressione di non provarci veramente, più interessato magari a compiacere qualche centinaio di addetti ai lavori piuttosto che un pubblico più ampio, anche solo di cinefili. E se è normale magari non avere subito successo (anche relativo) per chi è al primo o al secondo film, è particolarmente preoccupante quando si va avanti nella carriera, ma senza risultati minimamente significativi. Lo sforzo (anche a livello produttivo) dovrebbe essere quello di portarli a una platea di spettatori più larga, ma ovviamente è molto più facile a dirsi che a farsi. In questo senso, positivo il risultato di Iddu, che porta la coppia di realizzatori Piazza e Grassadonia a un Mercato molto più ampio di quello raggiunto dai loro primi due titoli.
Non credo sia assolutamente un caso se, in uno stesso weekend (21-24 novembre), questa 'italian fatigue' si sia vista in maniera evidente con tre titoli importanti, ma che si sono ritrovati in difficoltà contro film più prestigiosi e di maggiore richiamo, tra cui l'esordio (proprio in quella data) di Napoli - New York. Modì - tre giorni sulle ali, Le deluge - Gli ultimi giorni e Leggere Lolita a Teheran, tre film italiani ambiziosi e con un potenziale interessante all'estero, sono arrivati con risultati insoddisfacenti (un totale di meno di 300.000 euro nel fine settimana), a fronte però di un budget complessivo di 23,5M.
Sempre per fare un confronto con il passato (e assicurarsi che la situazione non sia sempre stata così), nel 2023 gli arrivi più importanti tra settembre e novembre sono stati Io capitano, Comandante, Cento domeniche, Nata per te, The Palace, Lubo e La chimera. Panorama forte, ma a mio avviso assolutamente non così competitivo come quello del 2024. Ancora meno forte il programma di quel trimestre nel 2019, con titoli come Tutto il mio folle amore, L'uomo del labirinto, Martin Eden, Gli uomini d'oro e Vivere (giudicate poi voi come considerare L'ufficiale e la spia, coproduzione che coinvolge l'Italia, ma ovviamente con regista non italiano).
E cosa dire dei prossimi quattro mesi? A parte L'abbaglio (che è partito bene, ma presenta una componente comica importante con la presenza di Ficarra & Picone), non vedo grandi titoli non comici per un pubblico adulto.
Magari si rivelerà una bella sorpresa qualche film tra Diva futura (6 febbraio), Le assaggiatrici (27 febbraio), L'orto americano, Muori di lei e Il nibbio (6 marzo, non sono sicuro che sia una buona idea che escano tutti e tre nella stessa data), Nonostante (13 marzo), Mani nude e Fuori la verità (27 marzo), La casa degli sguardi (10 aprile). Ma sicuramente non sono film fortissimi, almeno sulla carta.
Peraltro, questi tre mesi storicamente sono destinati ai film americani (ma anche internazionali) da Oscar, peccato che a parte A Complete Unknown ormai i film più forti in questo senso ce li siamo giocati. In ogni caso, il rischio è di disabituare il nostro pubblico al cinema italiano di alto livello. Così come, lasciandolo senza commedie importanti per i sei mesi centrali dell'anno, non facciamo un bel servizio al Mercato....